Dottoressa Rosaria Gagliardo
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Dolore articolare e tensione mio-fasciale: conoscere il proprio corpo per stare bene

3/5/2019

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A cosa ci riferiamo quando parliamo di “dolore articolare”?
Escluse le malattie di muscoli e scheletro, diagnosticate da medici specialisti e documentate da esami clinici, radiografie, risonanza ed esami del sangue, rimangono una serie di problematiche, definite appunto “sindromi dolorose”, che coinvolgono più frequentemente la colonna vertebrale, nei tratti cervico-dorsale e lombo-sacrale, ma che non risparmiano altre articolazioni, quali spalle, ginocchia…. caviglie…
 L’ipotesi più accreditata ai nostri giorni è che il dolore articolare sia la conseguenza non tanto di disturbi dell’articolazione, bensì di un’iniziale sofferenza del muscolo.
Contrazioni eccessivamente protratte, uno stato di tensione cronico costringono le fibre muscolari in uno stato di accorciamento.
I neurofisiologi ci insegnano che i muscoli sono simili agli elastici, sono strutture dinamiche, fatte per accorciarsi ed allungarsi e mal tollerano di rimanere esclusivamente nello stato di contrazione o di allungamento. La perdita della sequenza naturale di contrazione-rilasciamento provoca sofferenza e interferisce con la normale circolazione del sangue.
I vasi sanguigni, infatti, durante la contrazione muscolare sono compressi e il sangue, quello ricco di ossigeno, ma anche quello ricco di anidride carbonica, circola a fatica. Qualora la contrazione si prolunghi poi nel tempo, gli scambi tra sangue e tessuto risulteranno compromessi, con la conseguenza di uno scarso apporto di sostanze “nutrienti ” e un abnorme accumulo di sostanze tossiche.
L’azione irritante degli scarti tossici sarebbe, in questa chiave di lettura, il “primo responsabile” del dolore da tensione; i muscoli sono dotati di fibre nervose in grado di registrare stimoli dolorosi di natura diversa, anche chimica.
Inoltre uno stato di sofferenza protratta nel tempo, cronicizzato, può alterare la normale anatomia dei tessuti. Qualsiasi reazione infiammatoria infatti, attivata da sostanze nemiche per il corpo, si risolve nella formazione di tessuto fibroso,  ovvero cicatrici.
Per questa ragione un muscolo con elementi fibrotici e rigidi, sarà ancor più ostacolato nella sua dinamicità, con l’innesco di un circolo vizioso dalla risoluzione estremamente difficile.
Per salvaguardare il nostro benessere è opportuno proteggere la corretta capacità elastica dei nostri muscoli, con esercizi adeguati, nel rispetto della loro natura e della complessità del movimento.
A seguire un bel video dedicato ad alcuni semplici esercizi per la detensione dei muscoli della colonna vertebrale.
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IL MISTERO DEL CIELO ANTERIORE  SUONI: ORIGINE

3/1/2019

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Fotofigure di Chladni


Curiosando nelle diverse culture, sul tema delle origini dell’Universo, della Vita e di quel Cielo Anteriore, di cui si è scritto in altro articolo
si riscontrano interessanti corrispondenze, peraltro, ad un occhio attento, difficilmente casuali.
 
​“In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio, il Verbo era Dio”
(Giovanni Evangelista)
 
“Per quanto concerne il senza forma, esso è il grande progenitore di tutte le cose; l'assenza di suono è il grande antenato di tutti i suoni, la luce ne è figlia, l'acqua nipote. Tutto nasce da ciò che non ha forma”
(Huaiananzi, cap I).
 
"A le stesse leggi obbediscono le onde sia dell'acqua sia del suono e della luce"
(Leonardo da Vinci)
 
Il suono
Un mantra è un'energia mistica racchiusa nella struttura di un suono.
E' la manifestazione divina, nel corpo, di un suono.
Pertanto, attraverso la ripetizione di quel suono (mantra), quel tipo di energia viene suscitata e prende forma.
Secondo le scritture induiste, il mantra OM rappresenta la sintesi e l'essenza di ogni altro mantra, preghiera, rituale, testo sacro o aspetto del divino.
Ogni mantra è la costruzione di una combinazione di suoni, derivate dai 50 suoni dell'alfabeto sanscrito (la lingua di Dio).
I saggi antichi, in sintonia con le alte frequenze della coscienza, erano consapevoli del grande potere contenuto nel suono ed è verosimilmente per questo motivo che svilupparono i mantra (insieme di suoni), combinando diverse vibrazioni. Così accadeva – e accade - che, ripetendo uno o più mantra, ogni individuo abbia la possibilità di ritornare alla sorgente, di ritrovare il sentiero che riconduce al Macrocosmo, al Tutto, al Campo Zero.
Dietro tutte le forme del mondo fisico ci sarebbero le onde oscillanti dei 50 suoni primordiali in varie combinazioni. Il suono sarebbe " forma potenziale" e la forma sarebbe la manifestazione del suono.
Non a caso, le sacre sillabe (o mantra), usate per accompagnare gli stati meditativi, sono di solito i diversi nomi dell'assoluto. infatti, attraverso la ripetizione di uno specifico mantra, si verrebbe a creare una sintonia dapprima con il suono "grezzo", quindi con la forma del dio invocato, infine con l'energia primaria assoluta.
Per esempio nella meditazione Japa i pensieri e il suono si manifestano in 4 stadi fondamentali.    
1. Vaikhari: è lo stadio della parola parlata, densa. Il suono è udibile alle massime differenziazioni. Si tratta di pensieri tradotti nella lingua parlata. La parola, qui, è la massima concretizzazione di un pensiero.
2. Madhyama: è lo stadio della vibrazione mentale. Colui che parla sta pensando nella sua lingua e seleziona le sue parole attraverso dei "prismi annebbiati" da preconcetti, impressioni, emozioni e altre limitazioni "mentali".
3. Pashanty: è lo stato di “telepatia”, dove si può letteralmente sentire la forma del pensiero. E' un piano considerato”originario”, dove tutti i pensieri prendono forma. Un individuo, di qualsiasi etnia o cultura possa essere, per esempio, guarda lo stesso fiore e ne sperimenta il pensiero nello stesso tempo e nella stessa lingua non-verbale
4 Para: è l'ultimo stadio, il più alto e trascendentale, non formato da particolari lunghezze d'onda e al di sopra di ogni nome e forma. Si considera pura energia Shakti, corrispondente all'energia di divina vibrazione che unisce tutto.
 
Questo è solo un esempio di come l'Oriente abbia intuito l'importanza fondamentale della vibrazione sonora, ma possiamo trovare altri esempi in ambito Sufi (dove la musica ha finalità sia spirituali che curative), in MTC (ricordiamo i sei suoni del Qi Gong), nella pratica buddhista. Tutte queste culture ci conducono alle stesse riflessioni e al potere terapeutico e trascendentale del suono.
 
Qual è dunque l'arcano che si cela dietro ciò che definiamo "suono"?
Si è dovuti arrivare al moderno paradigma olografico di David Bohm, il fisico più rivoluzionario del Novecento, e dell'illustre neuroscienziato Karl Pribram per comprendere l'affermazione di Leonardo da Vinci, che fu eco, nel Rinascimento, dell'antico sapere custodito nei Veda, con il "nada brama", il suono creatore.
"L'universo intero è generato da onde, tra cui il nostro pensiero conscio ed inconscio. E non sarebbe male ricordarsi che quando osservate il tracciato di un elettroencefalogramma state osservando uno spartito del pensiero a quattro voci: stato delta, theta, alfa e beta e come quest'ultimo, definito stato ordinario di consapevolezza, sia solo una delle voci della realtà, ma non l'unica. Non si è ancora compreso che genio e illuminazione sono il prodotto della perfetta proporzione aurea, con cui le armoniche delle vibrazioni di questi stati neurali si sommano tra loro." (Riccardo T. Tuis)
Così anche ciò che chiamiamo “pensiero”, oggi, può essere descritto come una lunghezza d'onda elettromagnetica delle nostre cellule cerebrali, che vibrano da 0.5 a oltre 40 cicli per secondo. E il cervello, allo stesso modo, può essere definito un "generatore di infrasuoni" che, grazie alla scatola cranica, una vera e propria cassa di risonanza, diviene uno strumento musicale che emette note in grado di influenzare, attraverso la stessa risonanza simpatetica con cui gli strumenti a corda si influenzano, il pensiero di altri cervelli. Il concetto musicale di risonanza simpatetica è l'analogo, in fisica, del concetto di onda coerente, in biofisica di campo coerente (quello stesso che genera i campi morfici e i campi mentali teorizzati dal biologo Shaldrake).
La fisica ha mostrato come la materia sia solo uno stato della luce, una sorta di "luce abbassata di frequenza". E se materia e luce non sono altro che forme d'onda in ottave di vibrazione diverse, anche il suono non fa eccezione.
Che cos’è esattamente il suono?
Il suono puro è sempre prodotto da un'onda sinusoidale, che emette l'armonica fondamentale e senza generare altre armoniche (questo, per esempio, è il tipo di sonorità del diapason). Gli strumenti musicali, invece, emettono onde complesse, formate dalla sommatoria di altre armoniche che ne caratterizzano il timbro.
L'aspetto più interessante di questa analisi, in accordo con le teorie della nuova fisica e alle intuizioni della mistica orientale, è la verosimile intercambiabilità tra suono - luce - materia.
Chladni (giurista, fisico e musicista, contemporaneo di Mozart) escogitò un metodo per rendere visibile ciò che possono generare le onde sonore e lo pubblicò in "Scoperte sulla teoria dei suoni" (Entedeckungen uber die teorie des klanges).
Con l'ausilio di un semplice archetto di violino, che sfregava perpendicolarmente lungo il bordo di lastre di vetro dalla superficie liscia, ricoperte di finissima sabbia, generò dei peculiari schemi e forme che oggi chiamiamo "figure di Chladni", dando così i natali alla cimatica, lo studio delle onde.
Fu però in seguito, nel 1967, che il fisico svizzero Hans Jenny pubblicò il primo volume di Cymatics. Utilizzando delle apparecchiature più sofisticate, rispetto al suo predecessore, sperimentò e fotografò gli effetti delle vibrazioni sonore su diversi materiali. Generò figure geometriche tridimensionali, sia analoghe a quelle di Chladni, sia simili a frattali. Scoprì come le forme prodotte dal suono fossero prevedibili; per esempio specifici suoni si accompagnano sempre alle stesse figure. Infatti, dove si faceva vibrare una lastra, secondo frequenza e ampiezza specifiche, il materiale sopra la lastra disegnava forme e schemi peculiari per quella vibrazione, mentre variando la frequenza (o l'ampiezza) variavano anche lo sviluppo e lo schema corrispondenti. Egli scoprì inoltre che più andava ad aumentare la frequenza della vibrazione, più si arricchiva la complessità degli schemi e il numero degli elementi. Si passava cioè da semplici forme geometriche (per lo più cerchi concentrici) con basse frequenze, a tetraedri, pentagoni, esagoni e perfino frattali con alte frequenze.
In ricerche successive si accorse di come la pronuncia di alcune vocali dell'antica lingua fenicio-ebraica e sanscrita dessero alla sabbia la forma dei simboli grafici corrispondenti alle vocali stesse, che venivano pronunciate.
Non a caso R.A. Schwaller de Lubicz sosteneva che i geroglifici dell'antico Egitto fossero codici in grado di comunicare subliminalmente in più aree del cervello. Probabilmente i creatori delle "lingue sacre" (egizia, tibetana, cinese) conoscevano una scienza molto simile alla cimatica oppure possedevano delle strutture neurali in grado di ologrammare i suoni.
Con il fonoscopio Jenny vocalizzò il mantra AUM (OM, suono della creazione per la tradizione induista e buddhista). La polvere di licopodio, sopra il piatto metallico, si disponeva formando un cerchio con un punto centrale, simbolo con il quale le antiche popolazioni indiane rappresentavano l'OM (mentre nell'alchimia e nell'esoterismo occidentali rappresenta l'aspetto solare e generativo). Jenny formò anche uno Yantra (figura geometrica utilizzata dagli induisti in alcune pratiche di concentrazione, e lampante rappresentazione frattale).
Jenny si accorse anche che molte configurazioni, che si formavano, ricordavano le strutture cellulari dei libri di biologia. Lo scienziato concluse che la vita è il risultato di vibrazioni specifiche di ogni cellula.
Nell'ultimo decennio le scoperte della cimatica sono state spesso associate agli studi di Masaru Emoto, famoso per aver fotografato cristalli di acqua congelata. L'acqua, secondo la sue esperienze, è in grado di formare strutture cristalline o amorfe in risposta a vibrazioni inviate sotto forma di suoni, immagini, scritti e pensieri. Egli ha scoperto che l'acqua ha una sua memoria energetica, forse spiegabile con la teoria dello spazio neutrinico, a cui anche la diluizione omeopatica potrebbe essere correlata.
In conclusione, per la cimatica ogni forma presente nell'universo è una forma visibile di una forza non visibile e ogni forma contiene informazioni sulle vibrazioni che l'hanno generata. In altre parole: la forma visibile è il risultato dell'invisibile forma d'onda che la genera.
Non siamo lontani dalla cosmologia orientale, né dall'assunto di Bohm nel suo "Ordine Implicato ed Esplicato".

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Letture consigliate
Interessante opera, di Riccardo Tristano Tuis, dedicata al "grande arcano che si cela dietro a ciò che definiamo suono".
 



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​IL SISTEMA IMMUNITARIO: IL CORPO SCEGLIE LA VITA

2/22/2019

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Il sistema immunitario è l’insieme di organi, cellule e mediatori chimici, deputato a proteggere il corpo da “aggressori” esterni e interni.
Nel suo insieme può essere descritto, pertanto, come una complessa rete integrata, rappresentata da:
-       Organi linfatici: MALT, linfonodi, milza
-       Cellule: globuli bianchi (monociti/macrofagi, plasmacellule, linfociti T e B….)
-       Molecole e mediatori chimici: anticorpi, citochine, linfochine, 
Le sue funzioni principali sono:
1.     Proteggere l’organismo da agenti patogeni (virus, batteri, funghi… tutti gli invasori esterni che causano malattia)
2.     Rimuovere le cellule dei tessuti danneggiati, o morti, e i globuli rossi invecchiati
3.     Riconoscere e rimuovere le cellule anomale (cellule tumorali o neoplastiche)


ll sistema immunitario risponde alle “invasioni” grazie a due tipi di risposta, una Innata e una Acquisita, entrambe coinvolgono diverse sottopopolazioni di globuli bianchi










Quando un microorganismo estraneo penetra nel nostro corpo, le cellule sentinella (macrofagi e cellule dendritiche) organizzano velocemente, nella zona d’ingresso, una risposta di difesa, con l’obiettivo di distruggere l’aggressore.
Sia con l’attivazione della risposta Innata, che con quella Acquisita, le cellule del sistema si moltiplicano in milioni, fino a miliardi, così da poter creare un’azione efficace. La comunicazione tra le cellule delle diverse sottopopolazioni è garantita da citochine e linfochine, proteine prodotte dalle cellule stesse, fondamentali nell’assicurare un’azione coordinata e sinergica.
A seconda della virulenza dell’aggressore e la necessità del momento, il S.I., in buona salute, è in grado di cambiare strategia, avvalendosi di diverse risorse, in diversi steps. 
La risposta immunitaria, infatti, è il risultato di reazioni a cascata, che si svolgono progressivamente e nel tempo.
Il sistema linfatico e i suoi organi sono responsabili della sorveglianza dei tessuti e soprattutto delle mucose (porte di comunicazione tra corpo e ambiente: sistema RESPIRATORIO; gastro-intestinale, uro-genitale) e forniscono il “luogo” in cui gli antigeni (molecole di riconoscimento) degli invasori incontrano le cellule immunitarie. Grazie a questa interazione, le cellule dell’immunità, i linfociti in particolare, possono sensibilizzarsi, essere attivati e differenziarsi. 
Nei linfonodi, poi, vengono prese tutte le decisioni che regolano il processo e, sempre al loro interno, si innescano le reazioni specifiche.
La principale reazione, attraverso cui si esprime il concerto delle cellule immunitarie, è l’Infiammazione. L’Infiammazione è PERTANTO un MECCANISMO DI DIFESA e, come tale, è opportuno conoscerlo e non ostacolarlo, se non nei casi in cui cessa di essere risorsa e si trasforma, esso stesso, in malattia. 


Un approccio medico valido, sia in chiave preventiva, che curativa, non può esimersi pertanto dal sostegno del sistema immunitario. 
Se il sistema immunitario funziona adeguatamente non ci si ammala e se, invece, malauguratamente, perché per esempio si incontra un patogeno molto infettivo e virulento, ci si dovesse ammalare, il corpo avrà in sé le risorse per guarire. 
La cura esclusiva del sintomo a cui siamo abituati, invece, è nata dalla cultura dell’ “anti”: anti-infiammatori, anti-biotici, anti-virali… 
Ma purtroppo, così facendo, è stato sottratto al corpo il ruolo di protagonista nel processo di guarigione. Si è esposto il corpo, e si continua a farlo, alla mercè di farmaci che spesso favoriscono la cronicizzazione del processo infiammatorio, indebolendo il sistema immunitario e favorendo l’instaurarsi di quadri pluri-patologici. 
E’ allora opportuno ritrovare una cultura clinica a favore della vita e delle sue risorse, una cultura “PRO BIOS”.
Studi importanti, per esempio, dimostrano come vitamina D e microbiota intestinale svolgano un ruolo fondamentale nella salute dell’intero organismo e, in particolar modo, siano fondamentali nel mantenere l’efficienza del sistema immunitario. 
La scuola omotossicologica sensibilizza da sempre alla cura dei sistemi emuntori, composti dagli organi che eliminano le sostanze tossiche dal corpo (fegato, pelle, polmoni, intestino, rene), cosi da permettere ai segnali, alle informazioni che le cellule si scambiano continuamente, di trovare l’ambiente, il milieu adeguato.


In un momento complesso, come quello attuale, potremmo riflettere sulle nostre risorse (corpo, mente, spirito) e prodigarci per una medicina, che non si sviluppi solo in un’ottica farmacologica, ma che sostenga invece il buon terreno, l’intelligenza del corpo e le strategie che esso stesso ha rielaborato a favore della vita.
 
 


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Brain Touch (BT)

2/19/2019

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BT è una pratica che nasce dal mio percorso formativo e clinico. E’ un mio marchio.
Le matrici di BT sono tre: la prima, nasce dalla medicina riabilitativa, il primo cuore (primo solo in ordine temporale) di questo metodo.
Infatti, si ispira all’antiginnastica, ideata da T. Bertherat. Sono medico e fisiatra ed è in questo ambito clinico che ho incontrato le scuole derivate dalle straordinarie intuizioni di F. Mézières.
La seconda matrice deriva dalla Medicina Tradizionale Cinese, in quanto medico agopuntore mi sono posta, come obiettivo, la possibilità di “pungere” anche senza aghi, rispettando il fisiologico circolare del Qi lungo i meridiani.
La MTC conferisce al lavoro corporeo una connotazione più profonda, “energetica”, oltrepassa muscoli e ossa e interessa gli organi interni, grazie al coinvolgimento, con le palline di gommapiuma e i tubulari, di punti e meridiani.
In quanto psicoterapeuta, ad indirizzo psicosomatico, non ho potuto tralasciare una terza matrice, le tecniche immaginative a mediazione psico-corporea. Portare attenzione, ascolto, al corpo e al respiro offre la possibilità, a chiunque lo desideri, di poter aprire un dialogo tra il sé corporeo, la percezione e le immagini interne. Il risultato è una profonda sensazione di benessere, di rilassamento e una maggior conoscenza, consapevolezza di sé e libertà di movimento.
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February 18th, 2019

2/18/2019

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Nutrizione Integrata

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Conoscersi bene per nutrirsi meglio
Nutrire
correttamente il corpo (e non solo) è caposaldo della medicina di ogni tempo. Il bravo medico di Medicina Tradizionale Cinese non conclude mai una visita senza sapere come si stia alimentando un paziente. La moderna Nutraceutica nasce con l’obiettivo di prevenire e curare le malattie, soprattutto quelle a carattere cronico-degenerativo, con proposte nutrizionali ad hoc. Ma qual è la dieta “giusta”?
II primo dato, su cui sarebbe opportuno soffermarsi, è che i nostri bisogni alimentari, e non solo, sono collegati e dipendenti dalla vita che conduciamo.
Così, prima di parlare della bontà o meno dei cibi, dovremmo porci, per iniziare, qualche semplice domanda:
1.In che clima vivo? 
Una persona che viva in montagna, dove le temperature sono basse, avrà bisogni alimentari profondamente diversi da una persona che viva invece in una città dal clima temperato e ancora più rispetto a chi viva in un clima tropicale. A seconda del clima, poi, sono diversi non solo i cibi, ma anche le cotture: più leggere e tendenti verso il crudo nei climi più caldi, più lunghe e strutturate nei climi più freddi. Per questo motivo hanno poco senso i consigli nutrizionali a cui siamo costantemente sottoposti, tipo "è meglio mangiare questo" oppure  "la cottura ideale è quest’altra", consigli uguali per tutti e spesso tra loro in contraddizione a seconda di epoca e moda.
Forse il tutto è molto più semplice: potremmo osservare e ascoltare i nostri bisogni reali (non i bisogni indotti), in quel preciso momento e in quel preciso luogo della nostra vita.  
E poiché non siamo isolati dal tempo e dallo spazio in cui viviamo, come ci insegna la Medicina Tradizionale Cinese, sarà opportuno, allo stesso modo, tener conto delle stagioni e degli alimenti di quella specifica stagione: broccoli e carciofi d'inverno, per esempio e pomodori e cetrioli d’estate; arance e mandarini d'inverno, pesche e albicocche d'estate. In accordo con l’intelligenza di Madre Natura, che sintonizza bisogni e opportunità, scopriremo che in inverno ci servono più vitamina C e zeaxantina, d'estate più carotene e licopene, per dirla invece secondo una terminologia più scientifica e occidentale!
E’ pur vero che ad oggi abbiamo un’ampia gamma di scelta e potremmo mangiare ogni giorno, e per tutto l'anno, gli stessi alimenti,   verdura e frutta a discapito del ritmo delle stagioni e delle nostre reali necessità.
Ma è proprio questo il tema dell’approccio nutrizionale integrato, ritrovare il gusto di sentire di cosa abbia bisogno il nostro corpo e il piacere di soddisfarlo.
 
2. Quali sono i miei livelli di attività fisica?
È noto a tutti che più ci muoviamo più abbiamo bisogno di energie. Il movimento, l'attività fisica costante sono il vero primo motore del nostro metabolismo! E di quale tipo di movimento?
Quello che ci piace, ma soprattutto il movimento funzionale, che bilanci attività aerobica e anaerobica, nel rispetto della globalità di tutti i nostri muscoli e del cervello, che ne pianifica l’attivazione. 
 
3. In che fase della vita sono? Sono in una fase di accrescimento? Sto ingrassando o dimagrendo?
Per intenderci: bambini, adolescenti, donne in gravidanza o allattamento, persone sottopeso, atleti che svolgano attività fisica impegnativa sono tutte persone che hanno bisogno di crescere.
Anche questo è un dato di estrema importanza, per scegliere correttamente qualità e quantità di alimenti.
Per esempio siamo tutti convinti che le fibre alimentari e tanti prodotti integrali facciano bene, e sicuramente è vero quando si voglia ridurre l’effetto pro-infiammatorio degli zuccheri raffinati, ma a chi fanno davvero bene? Se siamo soggetti normo peso, o ancor più in sovrappeso, ci faranno benissimo! Se invece siamo soggetti in “crescita”, come dicevo poc’anzi, avremo bisogno di più sostanza e meno fibra. E’ la ragione per cui, per i bambini piccoli, le verdure si preparano rigorosamente in crema.
 
4. Conosco il linguaggio della mia pancia?
Per comprendere il linguaggio della propria pancia bisogna darsi il tempo di ascoltare i segnali interni, quei segnali che gli studiosi chiamano “consapevolezza enterocettiva”. Per alimentarsi correttamente è fondamentale riconoscere la fame e la sazietà, per poterle distinguere da altre sensazioni ed emozioni: vuoto e noia, tristezza, bisogno di consolazione o gratificazione.
 
Uscire dalla piramide, entrare a “casa”
La cosiddetta "piramide alimentare", lo schema che dovrebbe guidarci con semplicità verso abitudini alimentari sane, è, alla luce di queste riflessioni, un po’ poco convincente. È cambiata troppo, e troppe volte, nel corso degli anni. E’ più ragionevole pensare che l'alimento giusto per me dipenda da chi sono io, dal luogo in cui vivo, da quali siano le mie abitudini di vita e lavoro, da quali siano le mie necessità. Mantra: Serve consapevolezza!  Un’altra via per ritrovare casa.


Per riflettere sulle proprie necessità alimentari e sfatare "miti e mode", il piacevole e diretto libro di Stefano Erzegovesi, dal titolo volutamente provocatorio.


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Tecniche immaginative e di rilassamento a mediazione psico-corporea:  la Distensione Immaginativa (D.I.)

2/18/2019

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Distensione Immaginativa
E’ innanzitutto una pratica di rilassamento.
Si inserisce nell’ambito più ampio delle tecniche a mediazione psico-corporea, ovvero nell’ambito di quelle tecniche che, partendo dalla distensione dei muscoli, mirano al raggiungimento di uno stato di rilassamento (più o meno profondo, a seconda dell’intenzione), per attivare particolari funzioni della psiche e favorire la comparsa di stati corporei di benessere, immagini, ricordi.
Rielaborata dal Prof. P. Parietti, a partire dagli anni ’70, grazie alla sua versatilità, in quanto sia tecnica di ben-essere (detensione muscolare) che terapeutica (accesso a contenuti simbolici), ha trovato diversi campi di impiego.
Personalmente la amo molto. E’ uno strumento straordinario che facilita il lavoro con i pazienti e dei pazienti. In primis proprio perché è un’eccezionale pratica di rilassamento e di miglioramento della consapevolezza corporea, facile da apprendere e da riprodurre in ambiente domestico. E poi è altrettanto efficace qualora la si utilizzi nel lavoro personale e nel percorso psicoterapico, soprattutto nel caso di disagi con somatizzazioni, quando è il corpo il primo attore ed è necessario stabilire un dialogo “analogico”, non logico e non verbale, per immagini.
Attraverso il susseguirsi di esercizi molto semplici di contrazione e rilasciamento, che interessano tutti i distretti corporei (dai piedi alla schiena, fino alle braccia e al collo), si ottiene un rilassamento profondo e progressivo del corpo e del cervello. In particolare si attiva uno stato di coscienza “modificato”, molto vicino allo stato pre-ipnotico e ipnotico, che favorisce, con l’allenamento guidato, la comparsa di immagini, sia spontanee che evocate.

 
L’esperienza viene conclusa da un breve momento di feedback sui contenuti emersi, così da favorire una sempre maggiore familiarità con le proprie immagini interne e un accesso privilegiato alla capacità, che ognuno di noi ha, di ritrovare in sé risorse per stare bene.
Le sedute possono essere sia individuali che di gruppo.
Ogni seduta dura circa un’ora.

Per chi volesse approfondire il tema degli stati di coscienza "alterati", ovvero diversi da quelli ordinari, consiglio il testo di C. T. Tart
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Enneagramma: il circuito delle nove personalità

2/15/2019

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Enneagramma, o sistema delle nove personalità, è un antico strumento di conoscenza del mondo (macrocosmo) e di se stessi (microcosmo), nato molto probabilmente nel cuore del misticismo sufi e approdato in occidente solo nel secolo scorso. In occidente è stato accolto, e si è sviluppato, prevalentemente nell’ambito della crescita spirituale e psicologica. È rappresentato da un cerchio, al cui interno si inseriscono nove punti (ennea: nove, gramma: punti), connessi da linee o traiettorie: una vera e propria mappa!
I nove punti indicano nove stati, nove caratteri, 9 tipologie di personalità.
Ognuna delle nove tipologie umane (detta basi) presenta caratteristici punti di forza e altrettanti di debolezza. Ogni persona, pur mantenendo la sua individualità, ha, e mantiene, nel corso della vita, caratteristiche tipiche di una di queste nove tipologie. Le 9 basi sono poi connesse, tra loro, attraverso linee con traiettorie moto precise, dette fasi.
Le connessioni creano un sistema molto dinamico, analizzando il quale non solo è possibile comprendere i meccanismi che regolano i comportamenti automatici di basi e fasi, ma anche e soprattutto le strategie che possono essere sviluppate per oltrepassare le stereotipie comportamentali. Essere più consapevoli delle motivazioni che sottendono alle scelte e poter agire in modo pertinente alle circostanze, anzichè secondo schemi abitudinari, aumenta il margine di appropriatezza dell’azione e il personale raggio di movimento. Allo stesso modo aiuta a comprendere e a decodificare meglio i significati che le altre persone attribuiscono a parole, scelte, agiti.
Nella logica dell’enneagramma non esiste, poi, una tipologia migliore o peggiore delle altre, esiste piuttosto la capacità o meno di muoversi rispetto alla propria tipologia, spostandosi dalla stessa e integrando le altre.
Si tratta quindi di un sistema dinamico, strumento versatile per chi voglia migliorare la conoscenza di se stesso e la propria capacità di comunicazione e interazione con gli altri. Gli ambiti di utilizzo sono molteplici, sia personali/relazionali che professionali.

Consiglio il bel libro del collega e amico Maurizio Cusani, nonché mio insegnante di Enneagramma c/o Riza Psicosomatica, ormai diversi anni fa. Sul tema è autore di diversi testi, ma consiglio, per chi fosse incuriosito dall'argomento,  di partire da questo, proprio perché per tutti!
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MicroImmunoTerapia MIT

1/18/2019

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È un approccio innovativo nell’ambito della Medicina Integrata, che si avvale sia della clinica tradizionale che della medicina di regolazione, ovvero di quella medicina che utilizza rimedi a bassi dosaggi e diluizioni omeopatiche (low dose).
Recenti studi clinici hanno, infatti, evidenziato che i “bassi dosaggi” hanno un’importante azione di regolazione sulle funzioni delle nostre cellule, soprattutto quando forme croniche di malattia vanno ad alterare proprio quella regolazione di funzioni.
 L’infiammazione è il primo oggetto di studio della MIT.
L’infiammazione è una risposta fisiologica, ovvero “secondo natura”, ad infezioni e a traumi.
È una condizione necessaria che il nostro corpo esprime per ripristinare lo stato di salute.
Tuttavia, per diversi motivi (costituzionali alla persona o ambientali), è possibile che un individuo non riesca, in un momento della sua vita, ad affrontare in modo adeguato un’infiammazione acuta, innescando in tal modo un processo cronico persistente, un disequilibrio del sistema immunitario, che nel tempo può evolvere in malattie a carattere degenerativo.
 MIT QUANDO
Qualsiasi quadro clinico a carattere cronico-degenerativo può richiedere un approccio più approfondito, attraverso lo studio del sistema immunitario.
La conoscenza precisa dell’assetto immunitario del paziente puó essere un valido aiuto per comprendere le cause della cronicità delle malattie e formulare una più corretta strategia terapeutica.
L’esame di pertinenza è lo studio delle sottopopolazioni linfocitarie, esame che viene effettuato su semplice prelievo di sangue.
 MIT PER CHI
La micro immunoterapia è consigliata a:
· pazienti portatori di sindrome da fatica
· Pazienti con malattie a carattere cronico degenerativo (malattie croniche del sistema muscolo-scheletrico, malattie autoimmuni, malattie demielinizzanti del Sistema Nervoso, neoplasie a carattere benigno e maligno)
MIT COME
La microimmunoterapia è una terapia di supporto, utilizza le stesse sostanze prodotte dalle cellule durante le varie fasi del processo infiammatorio, in concentrazioni analoghe ovvero nelle stesse infinitesimali dosi, al fine di regolare, sostenere o contenere (a seconda dei casi), il processo infiammatorio stesso.
 MIT PERCHÉ
Integra e affianca le terapie in corso, sia di medicina convenzionale che non, con lo scopo di migliorare la qualità della vita del paziente e la capacità di risposta alle cure già in itinere.
Non è mai indicata o consigliata la sospensione della terapia proposta in ambito specialistico.

Si prenota una prima visita per anamnesi/visita/richiesta esami (pannello linfocitario, serologia ed eventuali esami di pertinenza)
· Si esegue la visita di controllo con studio del pannello e prescrizione delle terapie (le formule della MIT si assumono per via orale, in alcuni casa per via topica)
Le terapie hanno una durata di circa 3/6 mesi a seconda della patologia di fondo
· Si fissa di norma una visita di controllo a metà percorso
· Si esegue un pannello di controllo a distanza di circa un anno

 

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Primi passi in psicoterapia psicosomatica

1/17/2019

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Foto@giovanna_barcellesi #armedeye#lipodisidratosi
“Specchio specchio delle mie brame, orsù dimmi cosa succede nel profondo del mio reame?”

I disagi delle persone trovano vie diverse per esprimersi: alcuni acquistano espressioni più corporee, altri più mentali.
La suddivisione netta, tra disagi del corpo (soma) e della mente (psiche), sussiste nella nostra forma mentis occidentale. In oriente non è così, è una distinzione artificiosa, soma e psiche sono un tutt'uno, manifestazioni diverse di una stessa realtà. Per la medicina cinese, per esempio, fegato e rabbia sono due manifestazioni di uno stesso stato, che corrisponde alla vitalità. Vitalità biochimica quando usiamo l’espressione fegato. Vitalità e reattività emotiva quando usiamo l' espressione rabbia. 
Iniziare un percorso psicoterapico in quest’ottica, che integri visione occidentale e orientale, vuol dire “entrare nello specchio”, aprire un dialogo con il disagio, e la sua complessità, e apprendere chiavi di lettura nuove, una sorta di linguaggio nuovo, fatto di simboli, codici e metafore, con le quali il corpo e la psiche si raccontano. È possibile così comprendere, attraverso questo viaggio, guidati e sostenuti dal terapeuta, le origini dei disturbi, il loro significato e le strategie per poterli trasformare in una vita più soddisfacente. Vivere bene non vuol dire per certo vivere senza problemi o difficoltà, bensì in modo più coerente alla propria natura, esprimendo i propri talenti e realizzando i propri veri desideri.

Testi consigliati 
Per iniziare, non posso che consigliare questo libro semplice e provocatorio.
Il dott. Arosio (il mio primo maestro), me lo regaló per il mio compleanno, era il 1995. Testo Ancora attualissimo!
Per chi, incuriosito, voglia avvicinarsi allo “specchio”. 
Malattia e Destino

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    Autore

    Dottoressa Rosaria Gagliardo
    Medico, agopuntore, psicoterapeuta
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    Autrice di "Vincere i dolori articolari". R. Gagliardo – Milano, Riza Scienze, 2006
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