Distensione Immaginativa
E’ innanzitutto una pratica di rilassamento. Si inserisce nell’ambito più ampio delle tecniche a mediazione psico-corporea, ovvero nell’ambito di quelle tecniche che, partendo dalla distensione dei muscoli, mirano al raggiungimento di uno stato di rilassamento (più o meno profondo, a seconda dell’intenzione), per attivare particolari funzioni della psiche e favorire la comparsa di stati corporei di benessere, immagini, ricordi. Rielaborata dal Prof. P. Parietti, a partire dagli anni ’70, grazie alla sua versatilità, in quanto sia tecnica di ben-essere (detensione muscolare) che terapeutica (accesso a contenuti simbolici), ha trovato diversi campi di impiego. Personalmente la amo molto. E’ uno strumento straordinario che facilita il lavoro con i pazienti e dei pazienti. In primis proprio perché è un’eccezionale pratica di rilassamento e di miglioramento della consapevolezza corporea, facile da apprendere e da riprodurre in ambiente domestico. E poi è altrettanto efficace qualora la si utilizzi nel lavoro personale e nel percorso psicoterapico, soprattutto nel caso di disagi con somatizzazioni, quando è il corpo il primo attore ed è necessario stabilire un dialogo “analogico”, non logico e non verbale, per immagini. Attraverso il susseguirsi di esercizi molto semplici di contrazione e rilasciamento, che interessano tutti i distretti corporei (dai piedi alla schiena, fino alle braccia e al collo), si ottiene un rilassamento profondo e progressivo del corpo e del cervello. In particolare si attiva uno stato di coscienza “modificato”, molto vicino allo stato pre-ipnotico e ipnotico, che favorisce, con l’allenamento guidato, la comparsa di immagini, sia spontanee che evocate. L’esperienza viene conclusa da un breve momento di feedback sui contenuti emersi, così da favorire una sempre maggiore familiarità con le proprie immagini interne e un accesso privilegiato alla capacità, che ognuno di noi ha, di ritrovare in sé risorse per stare bene. Le sedute possono essere sia individuali che di gruppo. Ogni seduta dura circa un’ora. Per chi volesse approfondire il tema degli stati di coscienza "alterati", ovvero diversi da quelli ordinari, consiglio il testo di C. T. Tart
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“Specchio specchio delle mie brame, orsù dimmi cosa succede nel profondo del mio reame?” I disagi delle persone trovano vie diverse per esprimersi: alcuni acquistano espressioni più corporee, altri più mentali. La suddivisione netta, tra disagi del corpo (soma) e della mente (psiche), sussiste nella nostra forma mentis occidentale. In oriente non è così, è una distinzione artificiosa, soma e psiche sono un tutt'uno, manifestazioni diverse di una stessa realtà. Per la medicina cinese, per esempio, fegato e rabbia sono due manifestazioni di uno stesso stato, che corrisponde alla vitalità. Vitalità biochimica quando usiamo l’espressione fegato. Vitalità e reattività emotiva quando usiamo l' espressione rabbia. Iniziare un percorso psicoterapico in quest’ottica, che integri visione occidentale e orientale, vuol dire “entrare nello specchio”, aprire un dialogo con il disagio, e la sua complessità, e apprendere chiavi di lettura nuove, una sorta di linguaggio nuovo, fatto di simboli, codici e metafore, con le quali il corpo e la psiche si raccontano. È possibile così comprendere, attraverso questo viaggio, guidati e sostenuti dal terapeuta, le origini dei disturbi, il loro significato e le strategie per poterli trasformare in una vita più soddisfacente. Vivere bene non vuol dire per certo vivere senza problemi o difficoltà, bensì in modo più coerente alla propria natura, esprimendo i propri talenti e realizzando i propri veri desideri.  Testi consigliati Per iniziare, non posso che consigliare questo libro semplice e provocatorio. Il dott. Arosio (il mio primo maestro), me lo regaló per il mio compleanno, era il 1995. Testo Ancora attualissimo! Per chi, incuriosito, voglia avvicinarsi allo “specchio”. Malattia e Destino |
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Settembre 2020
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