Il sistema immunitario è l’insieme di organi, cellule e mediatori chimici, deputato a proteggere il corpo da “aggressori” esterni e interni.
Nel suo insieme può essere descritto, pertanto, come una complessa rete integrata, rappresentata da: - Organi linfatici: MALT, linfonodi, milza - Cellule: globuli bianchi (monociti/macrofagi, plasmacellule, linfociti T e B….) - Molecole e mediatori chimici: anticorpi, citochine, linfochine, Le sue funzioni principali sono: 1. Proteggere l’organismo da agenti patogeni (virus, batteri, funghi… tutti gli invasori esterni che causano malattia) 2. Rimuovere le cellule dei tessuti danneggiati, o morti, e i globuli rossi invecchiati 3. Riconoscere e rimuovere le cellule anomale (cellule tumorali o neoplastiche) ll sistema immunitario risponde alle “invasioni” grazie a due tipi di risposta, una Innata e una Acquisita, entrambe coinvolgono diverse sottopopolazioni di globuli bianchi Quando un microorganismo estraneo penetra nel nostro corpo, le cellule sentinella (macrofagi e cellule dendritiche) organizzano velocemente, nella zona d’ingresso, una risposta di difesa, con l’obiettivo di distruggere l’aggressore. Sia con l’attivazione della risposta Innata, che con quella Acquisita, le cellule del sistema si moltiplicano in milioni, fino a miliardi, così da poter creare un’azione efficace. La comunicazione tra le cellule delle diverse sottopopolazioni è garantita da citochine e linfochine, proteine prodotte dalle cellule stesse, fondamentali nell’assicurare un’azione coordinata e sinergica. A seconda della virulenza dell’aggressore e la necessità del momento, il S.I., in buona salute, è in grado di cambiare strategia, avvalendosi di diverse risorse, in diversi steps. La risposta immunitaria, infatti, è il risultato di reazioni a cascata, che si svolgono progressivamente e nel tempo. Il sistema linfatico e i suoi organi sono responsabili della sorveglianza dei tessuti e soprattutto delle mucose (porte di comunicazione tra corpo e ambiente: sistema RESPIRATORIO; gastro-intestinale, uro-genitale) e forniscono il “luogo” in cui gli antigeni (molecole di riconoscimento) degli invasori incontrano le cellule immunitarie. Grazie a questa interazione, le cellule dell’immunità, i linfociti in particolare, possono sensibilizzarsi, essere attivati e differenziarsi. Nei linfonodi, poi, vengono prese tutte le decisioni che regolano il processo e, sempre al loro interno, si innescano le reazioni specifiche. La principale reazione, attraverso cui si esprime il concerto delle cellule immunitarie, è l’Infiammazione. L’Infiammazione è PERTANTO un MECCANISMO DI DIFESA e, come tale, è opportuno conoscerlo e non ostacolarlo, se non nei casi in cui cessa di essere risorsa e si trasforma, esso stesso, in malattia. Un approccio medico valido, sia in chiave preventiva, che curativa, non può esimersi pertanto dal sostegno del sistema immunitario. Se il sistema immunitario funziona adeguatamente non ci si ammala e se, invece, malauguratamente, perché per esempio si incontra un patogeno molto infettivo e virulento, ci si dovesse ammalare, il corpo avrà in sé le risorse per guarire. La cura esclusiva del sintomo a cui siamo abituati, invece, è nata dalla cultura dell’ “anti”: anti-infiammatori, anti-biotici, anti-virali… Ma purtroppo, così facendo, è stato sottratto al corpo il ruolo di protagonista nel processo di guarigione. Si è esposto il corpo, e si continua a farlo, alla mercè di farmaci che spesso favoriscono la cronicizzazione del processo infiammatorio, indebolendo il sistema immunitario e favorendo l’instaurarsi di quadri pluri-patologici. E’ allora opportuno ritrovare una cultura clinica a favore della vita e delle sue risorse, una cultura “PRO BIOS”. Studi importanti, per esempio, dimostrano come vitamina D e microbiota intestinale svolgano un ruolo fondamentale nella salute dell’intero organismo e, in particolar modo, siano fondamentali nel mantenere l’efficienza del sistema immunitario. La scuola omotossicologica sensibilizza da sempre alla cura dei sistemi emuntori, composti dagli organi che eliminano le sostanze tossiche dal corpo (fegato, pelle, polmoni, intestino, rene), cosi da permettere ai segnali, alle informazioni che le cellule si scambiano continuamente, di trovare l’ambiente, il milieu adeguato. In un momento complesso, come quello attuale, potremmo riflettere sulle nostre risorse (corpo, mente, spirito) e prodigarci per una medicina, che non si sviluppi solo in un’ottica farmacologica, ma che sostenga invece il buon terreno, l’intelligenza del corpo e le strategie che esso stesso ha rielaborato a favore della vita.
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BT è una pratica che nasce dal mio percorso formativo e clinico. E’ un mio marchio. Le matrici di BT sono tre: la prima, nasce dalla medicina riabilitativa, il primo cuore (primo solo in ordine temporale) di questo metodo. Infatti, si ispira all’antiginnastica, ideata da T. Bertherat. Sono medico e fisiatra ed è in questo ambito clinico che ho incontrato le scuole derivate dalle straordinarie intuizioni di F. Mézières. La seconda matrice deriva dalla Medicina Tradizionale Cinese, in quanto medico agopuntore mi sono posta, come obiettivo, la possibilità di “pungere” anche senza aghi, rispettando il fisiologico circolare del Qi lungo i meridiani. La MTC conferisce al lavoro corporeo una connotazione più profonda, “energetica”, oltrepassa muscoli e ossa e interessa gli organi interni, grazie al coinvolgimento, con le palline di gommapiuma e i tubulari, di punti e meridiani. In quanto psicoterapeuta, ad indirizzo psicosomatico, non ho potuto tralasciare una terza matrice, le tecniche immaginative a mediazione psico-corporea. Portare attenzione, ascolto, al corpo e al respiro offre la possibilità, a chiunque lo desideri, di poter aprire un dialogo tra il sé corporeo, la percezione e le immagini interne. Il risultato è una profonda sensazione di benessere, di rilassamento e una maggior conoscenza, consapevolezza di sé e libertà di movimento. Nutrizione Integrata
Conoscersi bene per nutrirsi meglio
Nutrire correttamente il corpo (e non solo) è caposaldo della medicina di ogni tempo. Il bravo medico di Medicina Tradizionale Cinese non conclude mai una visita senza sapere come si stia alimentando un paziente. La moderna Nutraceutica nasce con l’obiettivo di prevenire e curare le malattie, soprattutto quelle a carattere cronico-degenerativo, con proposte nutrizionali ad hoc. Ma qual è la dieta “giusta”? II primo dato, su cui sarebbe opportuno soffermarsi, è che i nostri bisogni alimentari, e non solo, sono collegati e dipendenti dalla vita che conduciamo. Così, prima di parlare della bontà o meno dei cibi, dovremmo porci, per iniziare, qualche semplice domanda: 1.In che clima vivo? Una persona che viva in montagna, dove le temperature sono basse, avrà bisogni alimentari profondamente diversi da una persona che viva invece in una città dal clima temperato e ancora più rispetto a chi viva in un clima tropicale. A seconda del clima, poi, sono diversi non solo i cibi, ma anche le cotture: più leggere e tendenti verso il crudo nei climi più caldi, più lunghe e strutturate nei climi più freddi. Per questo motivo hanno poco senso i consigli nutrizionali a cui siamo costantemente sottoposti, tipo "è meglio mangiare questo" oppure "la cottura ideale è quest’altra", consigli uguali per tutti e spesso tra loro in contraddizione a seconda di epoca e moda. Forse il tutto è molto più semplice: potremmo osservare e ascoltare i nostri bisogni reali (non i bisogni indotti), in quel preciso momento e in quel preciso luogo della nostra vita. E poiché non siamo isolati dal tempo e dallo spazio in cui viviamo, come ci insegna la Medicina Tradizionale Cinese, sarà opportuno, allo stesso modo, tener conto delle stagioni e degli alimenti di quella specifica stagione: broccoli e carciofi d'inverno, per esempio e pomodori e cetrioli d’estate; arance e mandarini d'inverno, pesche e albicocche d'estate. In accordo con l’intelligenza di Madre Natura, che sintonizza bisogni e opportunità, scopriremo che in inverno ci servono più vitamina C e zeaxantina, d'estate più carotene e licopene, per dirla invece secondo una terminologia più scientifica e occidentale! E’ pur vero che ad oggi abbiamo un’ampia gamma di scelta e potremmo mangiare ogni giorno, e per tutto l'anno, gli stessi alimenti, verdura e frutta a discapito del ritmo delle stagioni e delle nostre reali necessità. Ma è proprio questo il tema dell’approccio nutrizionale integrato, ritrovare il gusto di sentire di cosa abbia bisogno il nostro corpo e il piacere di soddisfarlo. 2. Quali sono i miei livelli di attività fisica? È noto a tutti che più ci muoviamo più abbiamo bisogno di energie. Il movimento, l'attività fisica costante sono il vero primo motore del nostro metabolismo! E di quale tipo di movimento? Quello che ci piace, ma soprattutto il movimento funzionale, che bilanci attività aerobica e anaerobica, nel rispetto della globalità di tutti i nostri muscoli e del cervello, che ne pianifica l’attivazione. 3. In che fase della vita sono? Sono in una fase di accrescimento? Sto ingrassando o dimagrendo? Per intenderci: bambini, adolescenti, donne in gravidanza o allattamento, persone sottopeso, atleti che svolgano attività fisica impegnativa sono tutte persone che hanno bisogno di crescere. Anche questo è un dato di estrema importanza, per scegliere correttamente qualità e quantità di alimenti. Per esempio siamo tutti convinti che le fibre alimentari e tanti prodotti integrali facciano bene, e sicuramente è vero quando si voglia ridurre l’effetto pro-infiammatorio degli zuccheri raffinati, ma a chi fanno davvero bene? Se siamo soggetti normo peso, o ancor più in sovrappeso, ci faranno benissimo! Se invece siamo soggetti in “crescita”, come dicevo poc’anzi, avremo bisogno di più sostanza e meno fibra. E’ la ragione per cui, per i bambini piccoli, le verdure si preparano rigorosamente in crema. 4. Conosco il linguaggio della mia pancia? Per comprendere il linguaggio della propria pancia bisogna darsi il tempo di ascoltare i segnali interni, quei segnali che gli studiosi chiamano “consapevolezza enterocettiva”. Per alimentarsi correttamente è fondamentale riconoscere la fame e la sazietà, per poterle distinguere da altre sensazioni ed emozioni: vuoto e noia, tristezza, bisogno di consolazione o gratificazione. Uscire dalla piramide, entrare a “casa” La cosiddetta "piramide alimentare", lo schema che dovrebbe guidarci con semplicità verso abitudini alimentari sane, è, alla luce di queste riflessioni, un po’ poco convincente. È cambiata troppo, e troppe volte, nel corso degli anni. E’ più ragionevole pensare che l'alimento giusto per me dipenda da chi sono io, dal luogo in cui vivo, da quali siano le mie abitudini di vita e lavoro, da quali siano le mie necessità. Mantra: Serve consapevolezza! Un’altra via per ritrovare casa. Per riflettere sulle proprie necessità alimentari e sfatare "miti e mode", il piacevole e diretto libro di Stefano Erzegovesi, dal titolo volutamente provocatorio.
Distensione Immaginativa
E’ innanzitutto una pratica di rilassamento. Si inserisce nell’ambito più ampio delle tecniche a mediazione psico-corporea, ovvero nell’ambito di quelle tecniche che, partendo dalla distensione dei muscoli, mirano al raggiungimento di uno stato di rilassamento (più o meno profondo, a seconda dell’intenzione), per attivare particolari funzioni della psiche e favorire la comparsa di stati corporei di benessere, immagini, ricordi. Rielaborata dal Prof. P. Parietti, a partire dagli anni ’70, grazie alla sua versatilità, in quanto sia tecnica di ben-essere (detensione muscolare) che terapeutica (accesso a contenuti simbolici), ha trovato diversi campi di impiego. Personalmente la amo molto. E’ uno strumento straordinario che facilita il lavoro con i pazienti e dei pazienti. In primis proprio perché è un’eccezionale pratica di rilassamento e di miglioramento della consapevolezza corporea, facile da apprendere e da riprodurre in ambiente domestico. E poi è altrettanto efficace qualora la si utilizzi nel lavoro personale e nel percorso psicoterapico, soprattutto nel caso di disagi con somatizzazioni, quando è il corpo il primo attore ed è necessario stabilire un dialogo “analogico”, non logico e non verbale, per immagini. Attraverso il susseguirsi di esercizi molto semplici di contrazione e rilasciamento, che interessano tutti i distretti corporei (dai piedi alla schiena, fino alle braccia e al collo), si ottiene un rilassamento profondo e progressivo del corpo e del cervello. In particolare si attiva uno stato di coscienza “modificato”, molto vicino allo stato pre-ipnotico e ipnotico, che favorisce, con l’allenamento guidato, la comparsa di immagini, sia spontanee che evocate. L’esperienza viene conclusa da un breve momento di feedback sui contenuti emersi, così da favorire una sempre maggiore familiarità con le proprie immagini interne e un accesso privilegiato alla capacità, che ognuno di noi ha, di ritrovare in sé risorse per stare bene. Le sedute possono essere sia individuali che di gruppo. Ogni seduta dura circa un’ora. Per chi volesse approfondire il tema degli stati di coscienza "alterati", ovvero diversi da quelli ordinari, consiglio il testo di C. T. Tart Enneagramma, o sistema delle nove personalità, è un antico strumento di conoscenza del mondo (macrocosmo) e di se stessi (microcosmo), nato molto probabilmente nel cuore del misticismo sufi e approdato in occidente solo nel secolo scorso. In occidente è stato accolto, e si è sviluppato, prevalentemente nell’ambito della crescita spirituale e psicologica. È rappresentato da un cerchio, al cui interno si inseriscono nove punti (ennea: nove, gramma: punti), connessi da linee o traiettorie: una vera e propria mappa! I nove punti indicano nove stati, nove caratteri, 9 tipologie di personalità. Ognuna delle nove tipologie umane (detta basi) presenta caratteristici punti di forza e altrettanti di debolezza. Ogni persona, pur mantenendo la sua individualità, ha, e mantiene, nel corso della vita, caratteristiche tipiche di una di queste nove tipologie. Le 9 basi sono poi connesse, tra loro, attraverso linee con traiettorie moto precise, dette fasi. Le connessioni creano un sistema molto dinamico, analizzando il quale non solo è possibile comprendere i meccanismi che regolano i comportamenti automatici di basi e fasi, ma anche e soprattutto le strategie che possono essere sviluppate per oltrepassare le stereotipie comportamentali. Essere più consapevoli delle motivazioni che sottendono alle scelte e poter agire in modo pertinente alle circostanze, anzichè secondo schemi abitudinari, aumenta il margine di appropriatezza dell’azione e il personale raggio di movimento. Allo stesso modo aiuta a comprendere e a decodificare meglio i significati che le altre persone attribuiscono a parole, scelte, agiti. Nella logica dell’enneagramma non esiste, poi, una tipologia migliore o peggiore delle altre, esiste piuttosto la capacità o meno di muoversi rispetto alla propria tipologia, spostandosi dalla stessa e integrando le altre. Si tratta quindi di un sistema dinamico, strumento versatile per chi voglia migliorare la conoscenza di se stesso e la propria capacità di comunicazione e interazione con gli altri. Gli ambiti di utilizzo sono molteplici, sia personali/relazionali che professionali. Consiglio il bel libro del collega e amico Maurizio Cusani, nonché mio insegnante di Enneagramma c/o Riza Psicosomatica, ormai diversi anni fa. Sul tema è autore di diversi testi, ma consiglio, per chi fosse incuriosito dall'argomento, di partire da questo, proprio perché per tutti! |
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