Nutrizione Integrata
Conoscersi bene per nutrirsi meglio
Nutrire correttamente il corpo (e non solo) è caposaldo della medicina di ogni tempo. Il bravo medico di Medicina Tradizionale Cinese non conclude mai una visita senza sapere come si stia alimentando un paziente. La moderna Nutraceutica nasce con l’obiettivo di prevenire e curare le malattie, soprattutto quelle a carattere cronico-degenerativo, con proposte nutrizionali ad hoc. Ma qual è la dieta “giusta”? II primo dato, su cui sarebbe opportuno soffermarsi, è che i nostri bisogni alimentari, e non solo, sono collegati e dipendenti dalla vita che conduciamo. Così, prima di parlare della bontà o meno dei cibi, dovremmo porci, per iniziare, qualche semplice domanda: 1.In che clima vivo? Una persona che viva in montagna, dove le temperature sono basse, avrà bisogni alimentari profondamente diversi da una persona che viva invece in una città dal clima temperato e ancora più rispetto a chi viva in un clima tropicale. A seconda del clima, poi, sono diversi non solo i cibi, ma anche le cotture: più leggere e tendenti verso il crudo nei climi più caldi, più lunghe e strutturate nei climi più freddi. Per questo motivo hanno poco senso i consigli nutrizionali a cui siamo costantemente sottoposti, tipo "è meglio mangiare questo" oppure "la cottura ideale è quest’altra", consigli uguali per tutti e spesso tra loro in contraddizione a seconda di epoca e moda. Forse il tutto è molto più semplice: potremmo osservare e ascoltare i nostri bisogni reali (non i bisogni indotti), in quel preciso momento e in quel preciso luogo della nostra vita. E poiché non siamo isolati dal tempo e dallo spazio in cui viviamo, come ci insegna la Medicina Tradizionale Cinese, sarà opportuno, allo stesso modo, tener conto delle stagioni e degli alimenti di quella specifica stagione: broccoli e carciofi d'inverno, per esempio e pomodori e cetrioli d’estate; arance e mandarini d'inverno, pesche e albicocche d'estate. In accordo con l’intelligenza di Madre Natura, che sintonizza bisogni e opportunità, scopriremo che in inverno ci servono più vitamina C e zeaxantina, d'estate più carotene e licopene, per dirla invece secondo una terminologia più scientifica e occidentale! E’ pur vero che ad oggi abbiamo un’ampia gamma di scelta e potremmo mangiare ogni giorno, e per tutto l'anno, gli stessi alimenti, verdura e frutta a discapito del ritmo delle stagioni e delle nostre reali necessità. Ma è proprio questo il tema dell’approccio nutrizionale integrato, ritrovare il gusto di sentire di cosa abbia bisogno il nostro corpo e il piacere di soddisfarlo. 2. Quali sono i miei livelli di attività fisica? È noto a tutti che più ci muoviamo più abbiamo bisogno di energie. Il movimento, l'attività fisica costante sono il vero primo motore del nostro metabolismo! E di quale tipo di movimento? Quello che ci piace, ma soprattutto il movimento funzionale, che bilanci attività aerobica e anaerobica, nel rispetto della globalità di tutti i nostri muscoli e del cervello, che ne pianifica l’attivazione. 3. In che fase della vita sono? Sono in una fase di accrescimento? Sto ingrassando o dimagrendo? Per intenderci: bambini, adolescenti, donne in gravidanza o allattamento, persone sottopeso, atleti che svolgano attività fisica impegnativa sono tutte persone che hanno bisogno di crescere. Anche questo è un dato di estrema importanza, per scegliere correttamente qualità e quantità di alimenti. Per esempio siamo tutti convinti che le fibre alimentari e tanti prodotti integrali facciano bene, e sicuramente è vero quando si voglia ridurre l’effetto pro-infiammatorio degli zuccheri raffinati, ma a chi fanno davvero bene? Se siamo soggetti normo peso, o ancor più in sovrappeso, ci faranno benissimo! Se invece siamo soggetti in “crescita”, come dicevo poc’anzi, avremo bisogno di più sostanza e meno fibra. E’ la ragione per cui, per i bambini piccoli, le verdure si preparano rigorosamente in crema. 4. Conosco il linguaggio della mia pancia? Per comprendere il linguaggio della propria pancia bisogna darsi il tempo di ascoltare i segnali interni, quei segnali che gli studiosi chiamano “consapevolezza enterocettiva”. Per alimentarsi correttamente è fondamentale riconoscere la fame e la sazietà, per poterle distinguere da altre sensazioni ed emozioni: vuoto e noia, tristezza, bisogno di consolazione o gratificazione. Uscire dalla piramide, entrare a “casa” La cosiddetta "piramide alimentare", lo schema che dovrebbe guidarci con semplicità verso abitudini alimentari sane, è, alla luce di queste riflessioni, un po’ poco convincente. È cambiata troppo, e troppe volte, nel corso degli anni. E’ più ragionevole pensare che l'alimento giusto per me dipenda da chi sono io, dal luogo in cui vivo, da quali siano le mie abitudini di vita e lavoro, da quali siano le mie necessità. Mantra: Serve consapevolezza! Un’altra via per ritrovare casa. Per riflettere sulle proprie necessità alimentari e sfatare "miti e mode", il piacevole e diretto libro di Stefano Erzegovesi, dal titolo volutamente provocatorio.
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Settembre 2020
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